Ringrazio ancora Lucia Amendola Ranesi per la splendida opportunità che mi ha dato di leggere il suo libro e di farlo conoscere.

Il titolo del libro è proprio una formula matematica, perché la matematica è il filo conduttore della vita dell’autrice e della sua famiglia.

E’ una storia di amore e di rispetto, di sacrificio e di coraggio, di dedizione allo studio e amore per la cultura in tutte le sue forme.

L’autrice ha tratteggiato personaggi indimenticabili che rivivono, attraverso le pagine, nell’eroica semplicità che ha contraddistinto la loro vita.

“Affinchè tu oggi e i nostri figli domani, possano leggere la storia del nostro amore tanto inconsueto e forse perciò tanto bello, io te la racconto come una fiaba, rapita al volo della fantasia.”

Maria Moreno inizia così il diario che scriverà a quattro mani con il marito Rodolfo. Il diario viene ritrovato dall’autrice dopo la morte della madre, insieme ad una grande quantità di lettere, foto, cartoline e documenti vari che la aiuteranno a ricostruire la storia dell’amore tra i suoi genitori e le vicende della sua famiglia. E dove le carte non sono sufficienti, lei supplisce con l’ausilio dei ricordi.

L’inizio di tutto è il primo giorno di insegnamento di Maria, dopo aver vinto il concorso per insegnare matematica nel Liceo Classico di Castellamare di Stabia, e si snoda per tutto il difficile periodo del fascismo e della seconda guerra mondiale. Le lettere si alternano alla narrazione dei fatti, e alle vicende che interessano le famiglie Amendola e Moreno.

L’amore tra Maria e Rodolfo è davvero “una favola suggestiva e delicata” tanto inconsueto quanto immenso e puro. Un amore che si è nutrito di lettere, di matematica e di poesia, ma che ha conosciuto anche tanto dolore.

La Storia fa da sfondo alla vita dei protagonisti e noi viviamo i grandi eventi che hanno cambiato l’Italia, attraverso i loro pensieri e le loro parole. Molto suggestive le descrizioni dei luoghi che l’autrice ci regala: la gita al Monte Faito, Napoli di inizio novecento come città viva economicamente e culturalmente, la città di


Salerno, ecc..

E’ stata un’emozione leggere queste lettere, soprattutto in un’epoca in cui questo strumento è tanto poco utilizzato.

Da leggere anche nelle scuole perchè sentimenti come l'amore, il rispetto e il coraggio delle proprie scelte non hanno età ed epoca storica per essere coltivati.

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