L'ultimo hotel di Enrico Scebba.
Enrico Scebba ha scritto un thriller paranormale che si legge velocemente, e col cuore in gola per capire cosa sia realmente successo a Brian e a sua moglie.
Brian sta percorrendo con la sua Giulietta una strada isolata nei boschi del Maine, per recarsi a un appuntamento galante. Perso nei suoi pensieri, un animale che sbuca all’improvviso gli fa perdere il controllo dell’auto facendolo finire fuori strada. Vivo per miracolo, ma con la macchina distrutta, Brian cerca un riparo per la notte e, nel bosco, tra la nebbia e la pioggia, intravede una costruzione che scopre essere un hotel, L’ultimo hotel, recita l’insegna.
Felice, Brian chiede ospitalità ma scopre che è abitato solo dal custode Frank e da sua nipote Bea, una strana ragazzina che si atteggia ad adulta, e che non è dotato né di elettricità né di telefono. Deciso a lasciare quel posto il mattino dopo prima possibile, Brian si appresta a passarvi la notte.
Quella sarà, però, una notte in cui Brian si troverà faccia a faccia con il suo passato e si troverà a fare i conti con le sue responsabilità. L’autore inserisce flashback che, come un puzzle perfetto, si incastrano a delineare la storia di Brian e delle due donne che ha amato.
Enrico descrive i luoghi in maniera puntigliosa consentendo al lettore di vivere la stessa tensione di Brian, e delinea i personaggi in moda da immedesimarci nella vicenda. Il titolo del libro fa intuire quale sia la funzione di quel luogo, e la vicenda narrata dimostra che, come nella vita, il libero arbitrio dei personaggi può dare alla storia qualsiasi finale non scontato e non prevedibile.
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