"112, qual è l’emergenza?"
"Una donna è stata uccisa."
"Con chi parlo?"
"Con l'assassino."
Poi, silenzio.
I delitti de Garda di @zenosteno edito @denigriseditori
L’incipit del libro, che potete trovare in un mio post
dedicato, è di quelli folgoranti: una telefonata al 112 che annuncia l’omicidio
di una donna da parte di chi dichiara di essere l’assassino. Il giallo
sembrerebbe essere risolto, ormai cosa ci vuole a rintracciare una telefonata?
Basterà poco e verrà trovato l’assassino. Questo ho pensato io… Invece, non
avevo considerato che @zenosteno è abile nel catapultare i suoi lettori nel
pieno della storia già dall’inizio del libro ed è poi lì che comincia il bello.
Inizi la lettura e non riesci a staccarti se non all’ultima pagina.
L’ambientazione è meravigliosa ma in questa storia i paesi
che si affacciano sul Garda non sono soltanto meta turistica ma sono
principalmente testimoni di una serie di omicidi ad opera di un killer che si
rivela ben presto sfrontato e inafferrabile. Le indagini sono condotte
dall’ispettore di polizia Andrea Dellanotte e dalla sua vice Giulia Leonardi, i
quali si troveranno ben presto sottoposti ad una forte pressione anche
mediatica per la soluzione del caso. Proprio per questo, il loro superiore li
farà affiancare da un esperto, l’ispettore Artusi che si rivela subito egocentrico
e arrivista.
Andrea e Giulia hanno un vissuto difficile alle spalle.
Andrea, infatti, si sente colpevole per la morte della propria compagna uccisa
in un’imboscata mentre Giulia vive un rapporto conflittuale con la sua unica
sorella e soffre per la malattia degenerativa che ha colpito la madre.
Nonostante i loro problemi, i due colleghi si impegnano al massimo nelle
indagini cercando anche di limitare gli scontri con Artusi.
Mentre le indagini procedono e Giulia e Andrea seguono tutte
le possibili piste, il killer diventa sempre più audace fino a sfidarli
apertamente. A quel punto servirà una vera e propria corsa contro il tempo per
riuscire a salvare l’ultima vittima designata…
Il ritmo è adrenalinico e la lettura scorre in modo
piacevole grazie alla prosa dell’autore, che è semplice e diretta, e che ho
trovato più matura rispetto a Ombre di famiglia. Mi sono poi piaciuti i
personaggi, molto realistici e umani nei loro comportamenti, e molto ben
descritti (ma quanto è odioso Artusi?!)
Infine, l’uso di dialoghi verosimili e non artificiosi mi ha
dato l’impressione di seguire le scene di un film. Faccio tanti complimenti
all’autore per questa sua nuova fatica letteraria e lo ringrazio per la
fiducia.
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