Per Giada la moda è tutto, prendersi cura di sé è un optional a cui non rinuncerebbe mai. Un paio di tacchi, una passata di rossetto e subito si sente forte e leggera. Eccetto che per Diego, il suo ex, che l’ha incastrata in una cena alla quale non si è sentita di dire di no.
Ma da domani basta: metterà le cose in chiaro e sarà finalmente libera.
Neanche Martino è abituato a ricevere dei no. Bello e ricco da impazzire, divide il tempo tra il lavoro da chirurgo estetico e una serie di donne di cui presto dimentica il nome.
La sua vita potrebbe continuare così, se non fosse per il suo obiettivo: diventare primario della clinica.
Per riuscirci è disposto a tutto, anche a mettere un freno agli appetiti e frequentare la figlia del capo, prossimo alla pensione.
Ma l’universo ci mette lo zampino e sconvolge tutto.
Un incidente strappa a Giada la possibilità di camminare e sentirsi bella; il capo della clinica non si decide a mollare il posto e la prigionia di Martino con la fidanzata sembra non avere fine. L’unica chance è farle un regalo così esorbitante da conquistare l’ammirazione del suocero: la prestigiosa Porsche 718, disponibile in un unico modello. Lo stesso che il padre di Giada ha adocchiato per festeggiare la conversione della patente della figlia e che riesce a soffiare a Martino un attimo prima dell’acquisto.
Un mix esplosivo che spingerà Martino a mettere in campo tutte le sue arti seduttorie, ma con Giada i trucchetti non attaccano.
Ormai non si sente più come le altre ragazze e, con il suo spietato sarcasmo, gli darà filo da torcere.
E se l’universo non avesse finito di mescolare le carte con loro?
Se ciò che perdiamo facesse posto per l’arrivo di qualcosa di ancora più bello?
<<E poi mi sento in pace, non mi devo sforzare di
piacerle perché so che non le piacerò mai, e il solo fatto di poter essere me
stesso mi quieta>>.
C’è un prima in cui Giada è una ragazza di vent’anni che ama
la moda e ama prendersi cura della sua persona, oltre che uscire e divertirsi con le amiche. C’è un dopo in cui
Giada ha perso l’uso delle gambe a causa di un terribile incidente, veste solo
di nero ed è stata abbandonata dalle amiche.
Prima dell’incidente, ad una festa esclusiva, Giada aveva incrociato gli occhi di Martino, un
chirurgo estetico affascinante e di successo. Il loro sguardo si incrocerà di
nuovo due anni dopo, ma Martino non riconosce Giada, che è ormai su una sedia a
rotelle e lui ambisce solo ad avere il posto da primario nella clinica in cui
lavora. Per questo corteggia Olga, la figlia del suo capo, e per questo gli
prende un colpo quando scopre che la mitica Porsche 718, che lui aveva promesso
ad Olga per farsi bello agli occhi del padre, in realtà è stata venduta a Giada
per festeggiare la conversione della patente.
A quel punto prenderà una decisione scellerata, che ha come
unica cosa positiva quella di sconvolgere tutta la sua vita.
La narrazione è scorrevole e intrigante, e avviene secondo
il doppio punto di vista di Giada e Martino e questo mi ha permesso di
apprezzare appieno la loro crescita personale. Si, perché i personaggi che
conosciamo nelle pagine iniziali crescono e si evolvono sotto i nostri occhi
comprendendo, Martino che il denaro e il successo non sono nulla se non li
condividi con le persone che ti vogliono bene. E, Giada, che con impegno e
determinazione si possono raggiungere traguardi impensabili.
Questo libro è un crescendo di emozioni, un viaggio nei
sentimenti che l’autrice ha saputo gestire con maestria. Ci ha regalato,
infatti, una storia commovente senza cadere nel pietismo verso Giada, che,
anzi, con il suo sarcasmo ci ricorda che le persone affette da disabilità hanno
un cuore e dei sentimenti che non dobbiamo calpestare con atteggiamenti di
commiserazione.
<<Mia mamma mi mette la mano sul braccio. Mossa
inutile, continuo a gustarmi il pranzo in serenità. Nella vita, le offese che
ricevi definiscono solo la persona che t’insulta. Il suo pensiero non m’importa,
ancor meno il suo finto interesse nei miei confronti>>.
Una menzione particolare spetta ai personaggi minori che
contribuiscono alla crescita personale dei protagonisti. Ho molto amato
Penelope che oltre ad essere la terapista di Giada ne diventa anche amica e
confidente. Penelope, con i suoi capelli tinti di blu e la sua connessione con
l’universo, aiuta Giada a trovare la sua strada e Ivano, amico di Martino, sarà
per lui un importante appoggio. E ho apprezzato molto Elvira, la dispotica
nonna fashion di Giada che, nonostante il suo atteggiamento, è l’unica che offre
un’imperdibile occasione di indipendenza alla nipote.
E, che dire? Io vi consiglio
di leggerlo!
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