Review party

Una mente assassina di Angela Marsons edito Newton Compton Edito
TRAMA

Un nuovo caso per la detective Kim Stone.

Quando la detective Kim Stone viene chiamata a casa di Samantha Brown, trova la giovane donna distesa sul letto con la gola tagliata e un coltello in mano. Senza segni di effrazione o lotta, Kim classifica la sua morte come un tragico suicidio. Ma una visita ai genitori di Samantha fa scattare in Kim dei segnali d’allarme: è sicura che non le stiano dicendo tutta la verità. Grazie a un dettaglio nascosto in una fotografia, la detective si rende conto di aver commesso un gigantesco errore. Samantha non si è tolta la vita, è stata assassinata. Quando in un lago della zona viene trovato il corpo di un giovane, anche lui con la gola tagliata, Kim capisce che c’è un collegamento tra questa nuova vittima e Samantha. In comune hanno un soggiorno a Unity Farm, un ritiro per persone che vogliono abbracciare uno stile di vita alternativo. Sotto la facciata accogliente del luogo, la detective e la sua squadra scoprono una comunità sinistra che si nutre delle vulnerabilità emotive dei suoi adepti.
Kim sa che mandare uno dei suoi agenti sotto copertura alla Unity Farm è rischioso, ma sa anche che è l’unica possibilità per catturare l’assassino prima che un’altra vita venga spezzata... 
Una comunità apparentemente pacifica dentro cui si annidano il male e un assassino.

RECENSIONE

<<Sul serio pensi sia un omicidio Stone?>>

Lei ignorò il tono della sua voce, da cui era chiaro che riteneva debole la sua teoria.

<<Lo pensiamo in due, Keats>> Rispose per sganciarlo da quell'idea. Era felice che Woody avesse avviato subito la procedura per far sì che il coroner riclassificasse la morte di Samantha, che doveva essere iniziata con una rtelefonata di cortesia a Keats.

Il libro fa parte della serie di indagini con protagonista Kim Stone e, anche se i libri precedenti sarebbero sicuramente utili per comprendere l’evoluzione dei personaggi, non ho avuto

difficoltà a immergermi nella storia e ad apprezzarne lo stile.

Kim Stone e il collega Bryant vengono convocati a casa di Samantha Brown per constatare quello che sembra, senza ombra di dubbio, un caso di suicidio. Tuttavia, qualcosa continua a non convincere Kim e, infatti, alcuni particolari sulla scena del ritrovamento e l’atteggiamento dei genitori di Sammy, la portano a catalogare il caso come omicidio. Pochi giorni dopo, un nuovo caso di omicidio con le stesse modalità, porterà la detective Kim Stone sulle tracce di Unity Farm, una setta molto attiva e pericolosa.

<<Che cos’è?>> Chiese ancora, seguendo con lo sguardo la piccola vallata.

<<Un rifugio>> spiegò lei in poche parole. <<E ti accoglieranno a braccia aperte>>.

La setta appare come un’entità protettiva verso i suoi seguaci ed è del tutto sconosciuto al mondo esterno ciò che avviene al suo interno. Per evitare ulteriori morti Kim decide di infiltrare una sua agente, nonostante la pericolosità di questa decisione. La setta, infatti, sfrutta la fragilità emotiva delle persone e chissà che la giovane Tiffany non abbia lei stessa un punto debole su cui far leva…

Fondamentale per le indagini sarà l’incontro con un personaggio chiave, Kane, un misterioso uomo vestito di nero che era stato visto aggirarsi intorno all’abitazione di Samantha Brown.

L’indagine si svolge con ritmo serrato ed è condotta con partecipazione e meticolosità dalla squadra. L’autrice ha scelto di scrivere una storia che avesse come tema centrale quello delle sette e ha voluto esplorare i meccanismi psicologici subdoli da queste utilizzati per attirare adepti. E non si può non apprezzare il fatto che si sia ampiamente documentata al riguardo.

Mi è piaciuta molto l’indagine psicologica dei personaggi e il concatenarsi delle loro storie.

I capitoli sono brevi e incalzanti e mi hanno tenuto incollata alle pagine grazie anche allo stile scorrevole dell’autrice. Ho molto apprezzato il personaggio di Kim Stone e mi è venuta voglia di recuperare i titoli precedenti per approfondirne la conoscenza.

 

 

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