L'ora del silenzio di Sabrina Fava, Rossini Editore

TRAMA

Samor, Stati Uniti. 1971.

Un uomo di nome John Miller viene ritrovato morto nella stanza dei giochi delle sue bambine. Anni dopo scompare Daphne Miller, la sua secondogenita. Della famiglia rimangono, a quel punto, solo la figlia maggiore Dixie e la moglie Edna.

Trascorrono dieci anni e la risoluzione del caso della famiglia Miller si snoda fra due filoni narrativi.

Chi ha ucciso John Miller?

 Dov'è la piccola Daphne?

Cosa nasconde il detective Duncan Hobbs incaricato delle indagini?


RECENSIONE

Samor, USA, 1971

John Miller viene trovato morto nella stanza dei giochi delle sue bambine, ma l’indagine si conclude senza  un colpevole e il caso resta irrisolto.

20 giugno 1973, ore 17,40

<<Era una calda giornata d’estate, il sole picchiava forte sulla nuca di Dixie Miller, nonostante fosse riparata da un cappello di paglia. Il copricapo era circondato da un nastro rosa legato a formare un fiocco. La fronte imperlata di sudore.>>

Dixie Miller e la piccola Daphne, sua sorella minore, stanno giocando sulle sponde del fiume che scorre vicino alla loro nuova casa. In realtà, è la casa dove la famiglia trascorreva le vacanze estive, a Melshrow una cittadina tranquilla e vecchio stile. Dopo la tragica morte del marito, Edna aveva infatti deciso di lasciare la loro villa in città per trasferirsi in un luogo che, sperava, avrebbe spazzato via i brutti ricordi.

Al termine di quella calda giornata in riva al fiume, Daphne scompare misteriosamente…

3 settembre, 1979, ore 7:52

E’ il primo vero giorno di scuola per Dixie Miller, ormai tredicenne. Sua madre, ha infatti deciso che prima di iniziare il liceo deve frequentare almeno un anno in una scuola pubblica. La ragazzina è spaesata e non conosce nessuno perché fino ad allora aveva ricevuto lezioni private dalla madre, che si rifiutava di farla uscire di casa forse per timore di perdere anche lei dopo il marito e la figlia più piccola.

Quel primo giorno, il professore suddivide la classe in gruppi che avrebbero lavorato insieme fino alla fine dell’anno. I compagni di studio di Dixie saranno Eliot, un grasso ragazzino con la fobia delle malattie, e Jasper, il classico bello e sicuro di sé. Un gruppo stranamente assortito quello composto dai tre ragazzini, che a poco a poco diventano però l’uno il supporto dell’altro.

Intanto, cinque anni dopo la morte di John Miller, questo è ormai un cold case che viene affidato al detective Duncan Hobbs, il quale si ritrova tra le mani veramente troppo poco per poter sperare di risolvere velocemente il caso, che ormai sta per essere archiviato.

Tuttavia, il ritrovamento di un vecchio diario da parte di Dixie sembra rimettere tutto in discussione, ma Duncan non vuole dare credito ai tre ragazzini che parlano di mostri e presenze inquietanti nella casa dei Miller. Dixie e i suoi amici, però, sentono che si sta avvicinando una scadenza terribile e che “il mostro del silenzio” sta per colpire di nuovo. Per questo, iniziano una loro personale indagine trovando il coraggio necessario proprio nella loro amicizia.

Ogni capitolo scandisce il trascorrere del tempo e accompagna il parallelo scorrere della vita di Dixie e dei suoi amici e quella del detective Hobbs.

Mi è piaciuta molto l’amicizia tra i tre ragazzi perché, se inizialmente sembrano male assortiti, in realtà si completano a vicenda e compensano le mancanze delle loro famiglie. Sicuramente riuscito  anche Duncan, un personaggio sfaccettato e molto complesso, disilluso dalla vita, con un passato doloroso alle spalle e un presente che non riesce a vivere pienamente.

Una scrittura evocativa quella di Sabina Fava, che conduce il lettore nell’atmosfera cupa di certe cittadine americane degli anni settanta e che avvince con misteri e colpi di scena sapientemente inseriti tra le pagine.

Chi ha ucciso John Miller e cosa è successo alla piccola Daphne?

Cosa nasconde il detective Hobbs?

Se prendete in mano questo libro non riuscirete a staccarvi dalle pagine, non solo per la storia avvincente ma anche per i luoghi, che sembrano avere una vita propria, e per i protagonisti che ci avviluppano nelle loro vite.



 

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