Sono felice di ospitare sul mio blog Delia Monfrecola, autrice di Elemys, che ha gentilmente risposto alle mie domande e soddisfatto le mie curiosità. La ringrazio di cuore e auguro a lei e al suo libro un meraviglioso viaggio nelle case dei lettori.
1. 1. Innanzitutto, ti ringrazio per aver gentilmente aderito alla mia iniziativa e ti chiedo di presentarti brevemente.
Mi chiamo Delia, ho 43 anni e sono originaria di Sorrento. Tuttavia, ho trascorso gran parte della mia vita prima a Milano e successivamente a Londra, dove ho vissuto per circa dodici anni. Sono laureata in Economia e nutro una grande passione per la subacquea, i grandi miti e la storia.
2. 2. A che cosa ti sei ispirata per creare il mondo di Elemys? È così ben delineato che si fatica a credere che non esista davvero!
Elemys è
stato il mio mondo parallelo per oltre venticinque anni. L’ho costruito nel
tempo, aggiungendo di volta in volta un pezzo, una regione, un paesaggio o una
struttura sociale, ispirata da ciò che vedevo durante i miei viaggi: un luogo
che catturava la mia immaginazione, una foglia osservata durante una
passeggiata in un parco, la forma di un albero, o ancora le sculture naturali
create dai coralli durante le immersioni. Il legame con gli elementi nasce dal
mio interesse per il loro studio attraverso le diverse scienze umane: dalla
filosofia alla biologia, dalla fisica alla matematica, fino alle religioni.
L’uomo ha iniziato a comprendere il mondo partendo dagli elementi, e io sono
partita dagli elementi per crearne uno nuovo.
3. 3.C'è un personaggio del tuo libro in cui hai messo qualcosa di te?
In
ogni personaggio di Elemys c’è un po’ di me e un po’ di chi amo: mio marito, i
miei figli, i miei genitori, le mie sorelle, gli amici. Le emozioni che
racconto sono legate ai miei gesti o a quelli di persone che mi sono state o mi
sono vicine, che si tratti di amore, rabbia, gioia, stupore o perseveranza.
4. 4. Come ti ho già detto, sono rimasta affascinata dal fatto che hai inventato una lingua ad hoc per Eemys. Ci vuoi raccontare come è nata?
Desideravo rendere Elemys il più reale possibile, e
volevo che la caratterizzazione così distinta delle popolazioni e delle
Tetraktys non si limitasse a essere “vista”, ma anche profondamente “sentita”.
Le lingue, da sempre, sono uno strumento potente
nell’arte per definire l’identità dei personaggi — e il grande maestro Tolkien
ce lo insegna. Io ci ho provato a modo mio, collaborando con un amico linguista
che mi ha dato preziosi consigli.
5. 5. Infine, ma non meno importante, hai iniziato a scrivere il seguito? Ci puoi anticipare qualcosa?
Speriamo che il secondo libro possa uscire presto! Posso
anticiparvi che esplorerete molto di più il mondo di Elemys: ci saranno viaggi
e la scoperta di nuovi Equilateri appartenenti a diverse Tetraktys, incontri e
scontri tra vecchi e nuovi personaggi, amori e vendette.
Con una sola certezza: nella crudele realtà di Elemys,
nulla può mai essere dato per scontato!
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