"O" di Roberto de Zorzi, Rossini Editore
TRAMA
1956.
È una calda estate ad Albrightsville. Tra i tendoni di un circo c'è una bambina silenziosa. Il suo nome è Ophelia, soprannominata "O" dai membri della Banda del tasso, i suoi primi veri amici. Tutto sembra finalmente andare per il verso giusto, fino a quando una tragedia pone fine alla sua giovane vita.
2018.
Nello chalet
di montagna ereditato dal nonno del marito, Sara vede materializzarsi sui vetri
delle finestre la lettera "O": un indizio che presto la conduce al
luogo in cui fu uccisa Ophelia.
RECENSIONE
Un filo
rosso collega l’estate del 1956 di Albrightsville all’inverno del 2018 e
riporta dove tutto è iniziato: una cascina al centro di una conca con un gruppo
di ragazzi che vivono le prime cotte e un’amicizia unica.
Albrightsville,
estate 1956.
Nel
piccolo paese di Albrightsville quell’estate arrivò il circo e, insieme ai
carrozzoni e ai suoi strampalati personaggi, era arrivata anche Ophelia, una
strana ragazza sordomuta che era stata subito presa di mira da Kurt e i suoi
Bulldog.. I ragazzi della banda del Tasso si erano, invece, trovati in sintonia
con la ragazza e la avevano presa sotto la loro ala protettiva. Il luogo di
ritrovo dei ragazzi era una vecchia cascina al centro di una conca deserta e in
quel luogo si sentivano sicuri e protetti.
<<Era
come se un’aura dorata l’avvolgesse e con lei, anche tutti i ragazzi della
Banda del Tasso.
<<O>>.
Indicò sé stessa.
Fu
l’unica parola che avrebbe mai detto loro>>.
In
quell’estate in cui si rinsaldò l’amicizia tra i ragazzi della banda e in cui
nacquero nuovi e giovanili amori, si consumò purtroppo una tragedia
terribile che avrebbe segnato per sempre le loro vite. Quella fu anche l’estate
in cui il piccolo Tommy, la mascotte della Banda del Tasso, scomparve e di lui
non si trovarono più tracce…
Albrightsville,
Novembre 2018.
Jack e
Sara Richards arrivano nel casolare immerso nei boschi di Albrightsville per
trascorrervi un periodo salva-matrimonio, in modo che lontani dalle abitudini
di tutti i giorni possano finalmente chiarirsi e dare una svolta alla loro vita
di coppia.
<<Arrivarono
allo chalet che era quasi notte fonda. La strada era in pessime condizioni, la
neve aveva ricoperto quasi del tutto lo sterrato che dalla provinciale portava
verso nord fino allo chalet, attraverso un fitto labirinto di alberi>>.
Durante i
primi giorni di permanenza allo chalet, Sara scopre un sentiero nascosto dalla
neve e dalla vegetazione. Incuriosita, la ragazza decide di percorrerlo e con
sua grande meraviglia, al centro di una vasta conca, scopre una cascina in
stato di abbandono e i segni di un vistoso incendio e rimane sconvolta dalle
visioni da cui è colpita. Le strane visioni e il senso di malessere
l’accompagnano, però, anche nello chalet che la ospita insieme al marito Jack,
che invece non sembra comprendere il suo stato d’animo. L’incontro con Mike, il
gestore del market del paese, salito allo chalet per portare le provviste, aiuterà
Sara a districare la vicenda e a comprendere il mistero delle misteriose “O”
che lei continua a vedere ovunque. Tuttavia, la verità potrebbe rivelarsi
davvero terribile e, addirittura, mortale…
<<Chiudendo
gli occhi poteva immaginarseli, sette ragazzi seduti intorno a un falò che
ridevano, scherzavano, si facevano dispetti. Sette ragazzi innamorati
dell’amicizia e delle cose semplici, sette amici. La Banda del Tasso>>.
La
narrazione si svolge su piani temporali distinti, ma i capitoli sono brevi e
l’attesa del seguito contribuisce a creare la giusta suspence.
Ogni
capitolo diventa il tassello di un puzzle che si incastra a delineare una trama,
perfettamente ordita dall’autore.
Un romanzo
horror dove suspence, mistero e soprannaturale si intrecciano e irretiscono il
lettore che, con il fiato in gola e preso da una crescente tensione, come in
attesa dell’irreparabile, non vede l’ora di dissipare il mistero di “O”.
Temi
universali come la perenne lotta tra bene e male e il valore dell’amicizia, permeano
le pagine e rendono la narrazione ancora più coinvolgente.
Ringrazio
davvero molto @roberto.dezorzi per avermi proposto la lettura del suo libro e
anche se non leggo abitualmente questo genere, devo dire che ho apprezzato
davvero molto la trama e lo stile impeccabile dell’autore. Devo precisare, per
i più fifoni come me, che ci sono delle parti con descrizioni un po' troppo forti,
però ci stanno visto il genere. Un libro che merita tutte le cinque
stelle!
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