Quando Hazel Harrison,
esperta di arte orientale, arriva a Maplewood per valutare un manufatto, si
trova subito disorientata dalla tranquillità opprimente del villaggio, così
diversa dalla frenesia della metropoli a cui è abituata.
La morte dell’antiquario che l’aveva convocata
in paese, un vaso scomparso, un ritaglio di giornale e frammenti di ricordi
dimenticati costringono Hazel a fare i conti con un passato oscuro che credeva
sepolto. Mentre cerca di districarsi tra verità distorte e menzogne, dovrà
affrontare un gioco pericoloso, dove ogni passo la avvicina a un'inaspettata e
dolorosa rivelazione.
Review party organizzato da @a.book.with.tea
<<Il silenzio che mi circonda è quasi palpabile;
niente schiamazzi, nessuno degli annunci che si sentono in città, solo il
fruscio dei miei passi sul pavimento lucido>>:
Hazel Harrison, esperta di arte orientale, viene inviata
dalla compagnia di assicurazioni per cui lavora a valutare un antico manufatto
nella cittadina di Maplewood. Hazel viene subito colpita dal silenzio e dalla
quiete che regnano nel luogo, così diversi dai rumori e dalla frenesia della
città. Tuttavia, è un silenzio opprimente e innaturale che la inquieta molto.
Hazel si sente osservata da occhi celati nell’oscurità,
mentre gli abitanti del luogo la evitano in quanto forastiera.
Hazel racconta in prima persona e si percepisce bene il
senso di inquietudine che la accompagna e che affonda le radici nel passato. La
donna, infatti, non ha famiglia e, comunque, non ne ha ricordo, vive una storia
tormentata con un uomo sposato, William, che in realtà ha appena lasciato su
suggerimento di Juliet, la sua unica amica. In realtà, anche il rapporto con
Juliet negli ultimi tempi si è fatto complicato per via degli atteggiamenti al
limite dell’ossessione di Juliet stessa.
Intanto, la morte dell’antiquario di cui doveva valutare il
manufatto prolunga il soggiorno di Hazel
a Maplewood e il ritrovamento di alcuni messaggi anonimi a lei indirizzati le
fanno percepire un pericolo sempre più vicino.
L’oscurità avvolge tutto a Maplewood e non restano che ombre
tremolanti e confuse, ombre che avvolgono ogni cosa, anche l’anima e un passato
che inizia, forse, a riemergere.
<<Si sta facendo buio quando arrivo in paese.
Scendo e mi incammino verso il cottage, ma già quando percorro il vialetto
lungo il ruscello, vedo che c’è qualcosa che non va: le luci del piano di sotto
e della camera da letto sono accese>>.
Il viaggio di Hazel a Maplewood sarà anche un viaggio verso
la consapevolezza di sé stessa?
Oppure, quelle ombre alla fine la avvolgeranno
completamente?
Perché, noi in realtà non lo sappiamo chi è davvero Hazel…
L’atmosfera cupa e fredda del libro è davvero adatta a
questo periodo, inoltre la scrittura dell’autrice è incisiva e diretta, e in un
crescendo di tensione ci porta, con il cuore in gola, a un finale che chiude il
cerchio.
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